Alcuni consigli utili da tenere a mente quando si tratta di bambini in piscina.
Attenzione, sicurezza, qualità. Nessuno di questi tre fattori va sacrificato quando ci sono bambini in piscina (sia che si tratti di sport o di tempo libero). Ecco perché è meglio informarsi e giocare d’anticipo, sfruttando tutti i consigli utili per prevenire ed evitare eventuali problemi (come ad esempio incidenti, infezioni, rischio di annegamento…). Ecco allora alcuni suggerimenti e accorgimenti importanti rivolti alle famiglie, ma anche a chi lavora nel settore.
Imparare a nuotare e a vivere la piscina
È molto importante che i bambini imparino a stare a galla e a nuotare in completa autonomia. Ci sono corsi di ogni tipo e livello, ma insieme a questi è bene “educare” i bambini e i ragazzi a sviluppare una corretta attenzione all’ambiente e all’utilizzo della piscina. Questo per preservarli e renderli consapevoli dei pericoli che possono coinvolgerli.
Prevenire è meglio che curare
Chi non si è mai sentito dire: “hai appena mangiato, non puoi entrare in acqua subito”? Ebbene è buona norma – non solo per i bambini in piscina – rispettare un lasso di tempo di circa 2/3 ore lontano dai pasti prima di entrare a contatto con l’acqua. Così facendo si possono scongiurare congestioni, coliche e crampi.
Bambini e ragazzi non dovrebbero entrare in piscina molto sudati. Lo sbalzo termico improvviso potrebbe provocare malessere. Meglio bagnare gradualmente il corpo in modo tale da abituarlo.
Le docce di passaggio e quelle lavapiedi non sono solo un contorno di scena: vanno usate prima dell’ingresso in vasca e dopo. Usare sempre le ciabattine e non correre.
Sicuramente ogni piscina è dotata di appositi tappetini e materiali antiscivolo, ma è meglio prestare attenzione.
Più attenzione
Bambini e ragazzi vanno controllati e tenuti d’occhio, specialmente quelli più piccoli. Questo vale non solo quando sono in acqua, ma anche se stanno giocando a bordo piscina o nelle vicinanze.
I tuffi sono vietati e – dove permessi – la piscina deve avere la giusta profondità.
I cartelli e la segnaletica deve essere chiara, in più lingue e ben evidente. Si può anche pensare – soprattutto per le piscine private – di mettere una recinzione o protezione alla struttura. Inoltre, occorre usare le scalette per entrare in acqua.
La piscina e il personale addetto
• I pavimenti della piscina (ma anche la zona degli spogliatoi) dovrebbero essere il più possibile asciutti. Un occhio di riguardo va anche alla temperatura dell’acqua.
• Il gestore della piscina deve osservare diversi obblighi previsti dalla legge. Solo alcuni esempi: verificare il ricambio dell’acqua e dell’aria, prelevare i campioni dell’acqua per le analisi, trattare chimicamente l’acqua in maniera adeguata ecc.
• Le persone addette al controllo, alla gestione della piscina devono avere la preparazione e i titoli che le normative prevedono sulla materia.
L’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) ha redatto diversi “Quaderni per la Salute e la Sicurezza”, tra cui anche quello dedicato alla piscina (LO TROVATE QUI E DI SEGUITO). Questi quaderni uniscono gli adempimenti tecnico-normativi agli aspetti organizzativi e comportamentali, con le misure di prevenzione. Sono un utile strumento di supporto agli utenti e al personale riguardo alla tutela della salute e alla sicurezza degli stessi nelle piscine.